LA DIPENDENZA AFFETTIVA: AMMALARSI DI UN TORMENTO.
E’ una tensione continua tra il non poter vivere con e il non poter vivere senza.
Analogie e differenze tra la dipendenza affettiva e la dipendenza da sostanze.
Quando si parla di dipendenze patologiche, il primo pensiero va inevitabilmente verso le tossicodipendenze. E’ immediata l’immagine dell’eroinomane o del cocainomane che fa girare la sua vita tutta intorno a quel potentissimo oggetto d’amore che è la sostanza stupefacente.
Come ho già accennato in altri articoli, però, non si soffre di dipendenza solo nei confronti di un oggetto, ma anche rispetto ad un comportamento, oppure verso una persona.
Ed è proprio quest’ultima forma di dipendenza, quella affettiva, della quale in passato neanche se ne contemplava il problema, che oggi invece ci si deve occupare perché attanaglia molti uomini e donne.
La dipendenza affettiva fa parte di quelle che sono definite le “nuove dipendenze” e non è considerata come una vera e propria diagnosi psicologica, ma a partire dagli anni ‘70 è stata esplorata e definita come un disturbo autonomo, che presenta aspetti comuni a tutte le tipologie di dipendenza e, al contempo, delle caratteristiche peculiari che riguardano solo l’innamoramento e le relazioni sentimentali.
Soffermiamoci sul concetto di innamoramento. E’ quella fase iniziale della conoscenza del partner nella quale possiamo identificare comportamenti e sintomi simili a quelli generati da una dipendenza da sostanze. E’ un navigare tra l’euforia, il desiderio spasmodico di vedersi (ovvero il craving), la ricerca continua di appagare la voglia di frequentarsi sempre di più aumentando il tempo trascorso con il partner (cioè la tolleranza), il senso di mancanza e di nostalgia (quindi l’astinenza), l’incapacità di riflettere in maniera lucida sulla propria situazione e di controllare i propri comportamenti (ovvero la perdita di controllo).
L’innamoramento, dunque, come appena descritto, può benissimo essere paragonato a una sostanza d’abuso che crea dipendenza.
Trovarsi in una relazione d’amore, infatti, stimola le aree cerebrali legate alla ricompensa, le stesse che sono messe in subbuglio dall’uso di una droga. Innamorarsi attiva alcune regioni cerebrali della via mesolimbica che è ricca di dopamina, e la dopamina è una sostanza che viene liberata nel nostro cervello ogni volta che facciamo qualcosa di piacevole. E abbiamo già detto più volte che in una dipendenza si cerca di riprodurre il piacere in un modo patologicamente compulsivo.
Le analogie tra innamorarsi e tossicodipendenza direi che sono abbastanza chiare a ciascuno di noi, ma in una relazione sana tutti sappiamo anche che i sentimenti e le sensazioni tipiche dell’innamoramento evolvono in quello che si definisce poi amore maturo, il quale è sempre caratterizzato da piacere e bisogno dell’altro, ma in modo più equilibrato, certamente profondo, ma non tossicomanico.
In una dipendenza affettiva che cosa succede? Succede che quella fase dell’innamoramento non si trasforma in un legame sano ed equilibrato, ma la relazione diventa non solo l’obbiettivo, ma anche la ricompensa che consente alla persona dipendente di ridurre una sofferenza e sentirsi meglio. La relazione diventa fonte di piacere ma al tempo stesso fonte di insoddisfazione e frustrazione, e per quanto portare avanti questo legame sia difficile e doloroso, il pensiero di rimanerne privi è di gran lunga peggiore.
Quindi, chi soffre di dipendenza affettiva, cosa prova e perché sta così male in una relazione che invece dovrebbe essere un posto comodo nel quale sentirsi al sicuro?
Vediamo alcuni dei vissuti e dei comportamenti di chi è bloccato nell’amore dipendente.
Innanzitutto è molto forte la paura di essere abbandonati, ed è talmente intensa che la maggior parte delle scelte e delle azioni intraprese hanno sempre la funzione di evitare la solitudine e il rifiuto.
In conseguenza a questo succede che la maggior parte del proprio tempo venga impiegata per controllare il partner, ed è un controllo che implica un enorme dispendio di energie mentali, perché ci si chiede in ogni istante cosa stia facendo l’altra persona, con chi sia e a cosa stia pensando.
Un altro aspetto tipico dell’amore dipendente è che si tende a dare alle emozioni dell’altro un’importanza sempre maggiore rispetto alle proprie, che di contro vengono invece sottovalutate, represse o vissute come sbagliate, dando luogo quindi ad un non sentirsi quasi mai compresi e visti veramente per come si è.
In tutto questo dispendioso e doloroso mettere la persona amata sempre al primo posto, la stima di sé diventa dipendente totalmente dall’approvazione dell’altro: mi fa un complimento? Ok, sono una persona degna di valore. Mi critica? Non sono capace a fare nulla.
E’ ovvio che vivere in una relazione caratterizzata da tutti questi aspetti, da alti e bassi di piacere intenso e svalutazione eccessiva, da emozioni come la paura della perdita, la gelosia e il non sentirsi mai abbastanza, portano la persona dipendente ad una sofferenza che a volte instilla il dubbio di dover prendere una posizione o una decisione rispetto alla relazione, chiedendosi se non sia meglio chiudere un tale rapporto malsano. Purtroppo però, scegliere ed agire un cambiamento diventa spesso troppo difficoltoso e causa di forti sensi di colpa che non permettono una trasformazione del sentimento da patologico a sano.
E anche qui ci ritroviamo in una dinamica che è simile a quella tipica di una tossicodipendenza: l’oggetto d’amore da piacere, ma al tempo stesso rovina la vita. Si vorrebbe allontanarlo per sempre, ma non è possibile rinunciare ad esso.
Ed è questo il motivo per cui la scelta giusta da fare è quella di prendersi innanzitutto cura di se stessi. Bisogna ritrovare un sano amore verso la propria persona, recuperare il rispetto delle proprie emozioni e imparare a capire che l’altro riceve un amore pieno e gradevole solo quando questo è equilibrato, ma soprattutto lontano da ogni forma di tossicità.
Puoi Ascoltarlo anche in podcast

- Ep. #7 CURA 4.0: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LA REALTA’ VIRTUALE NEL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE.
- Ep. #6 LA DIPENDENZA AFFETTIVA: AMMALARSI DI UN TORMENTO.
- Ep. #5 IL CRAVING: VINCE LUI O VINCI TU?
- Ep. #4 TANTO IO LO CONTROLLO: l’illusione di gestire il comportamento dipendente.
- Ep. #3 COSA NON FARE: se vuoi davvero uscire dalla dipendenza.
- Ep. #2 LE TRAPPOLE: smetto quando voglio, questa è l’ultima volta, ce la posso fare da solo.
- Ep. #1 CURARE LA DIPENDENZA: una premessa ed una promessa.